La società ha appena concluso il suo 2022 con un giro di affari a quota 4,4 milioni di euro e prosegue nell’implementare la propria offerta, insieme a un team che comprende anche Keyformat e InfluAction. Tra consuntivi, fotografie di mercato e obiettivi, la testimonianza del Managing Director Daniele Sesini
Traguardi propedeutici, si direbbe. Yobee, concessionaria pubblicitaria votata alla dimensione online, ha appena archiviato una stagione, il 2022, con non poche soddisfazioni: un fatturato di 4,4 milioni di euro, che significa il raddoppio del giro d’affari rispetto all’anno precedente. Certo, avrà giovato, e non poco, il ritorno a una situazione di mercato più propensa e competitiva rispetto al famigerato biennio pandemico, ma la struttura guidata dal Managing Director Daniele Sesini ci ha messo del suo, soprattutto grazie a un piano strategico cui ha giovato l’acquisizione di Mediamob, come pure il consolidamento del core business della stessa Yobee, che ha ampliato il suo bacino di clienti sia tra le aziende sia tra le agenzie, alle quali ha messo a disposizione le sue competenze in ambito media. La fusione e l’incorporazione con la citata Mediamob, concessionaria di pubblicità specializzata in campagne multicanale, ha inoltre consentito l’espansione del portafoglio di offerta, arricchitosi di servizi come l’app download e il drive to store.
Un risultato dovuto anche a una filosofia di lavoro sempre più specializzata portata avanti da quello che è diventato un vero e proprio network, lo stesso che può contare anche sull’operato dell’agenzia creativa unconventional Keyformat e dello specialista dell’influencer marketing e talent agency InfluAction (acquisita al 52% proprio nel 2022). E così, il gruppo, uno e trino, ha generato ricavi superiori ai 7,4 milioni di euro (dato pro-forma 2022), al di sopra delle previsioni annunciate nello scorso anno di sei milioni. Un potenziamento del digital hub che va di pari passo anche con l’acquisizione di nuove competenze e l’ingresso di manager, come quello recente di Andrea Berlen, fresco SEO Team Lead. Ecco perché, dopo un veloce brindisi, Yobee ha subito messo su carta i prossimi tragitti, che parlano la lingua della specializzazione, dell’agilità, della capacità di agire e rispondere con velocità e accuratezza, in un mercato sempre più competitivo e stressato. Tra bilanci e obiettivi, ci siamo fatti accompagnare nel mondo Yobee proprio dal Managing Director, Daniele Sesini (protagonista della puntata di DailyOnAir – The Sound Of Adv).
All’alba del 2023, in che modo opera Yobee?
«Yobee opera sostanzialmente su tre fronti: il primo riguarda la pianificazione e l’ottimizzazione di campagne pubblicitarie su qualsiasi canale digitale, con obiettivi di awareness o di performance (lead generation, conversion, app download o altro); il secondo è la monetizzazione di un network di circa 80 siti, per i quali raccogliendo pubblicità dai circuiti di programmatic, ottimizzando le revenue per pagina per ciascun editore; il terzo è la contenut distribution, che implementiamo anche attraverso la collaborazione con le altre agenzie del gruppo, grazie alle quali possiamo proporre progetti che abbracciano i social media, le community e l’influencer marketing».
Che tipo di mercato vi siete trovati di fronte all’alba del 2022? Quali erano le richieste più pressanti dei clienti?
«Nel corso dei primi mesi dello scorso anno sono risultati chiari alcuni trend piuttosto evidenti: occorre qualità e reattività, serve rispondere subito al cliente e sviluppare attività che promettano risultati. Non esiste un budget che non abbia come obiettivo le vendite. Tutte le attività sono legate a performance, conversioni e vendite. Nelle campagne attuali si avverte una maggiore richiesta di content distribution, occorre cioè far sì che i brand possano distribuire i propri contenuti in maniera sempre più efficace in rete, tra social e influencer marketing; da qui arriva l’acquisizione di InfluAction, un’operazione mirata a rispondere in maniera ancora più performante. Abbiamo strutturato la nostra offerta in unit specializzate, gruppi di lavoro verticali».
Quali sono le caratteristiche della vostra offerta?
«Con Yobee definiamo, gestiamo e implementiamo campagne pubblicitarie su qualsiasi canale, con qualsiasi formato (anche creatività rich su format proprietari), per massimizzare la capacità di ingaggio. La collaborazione tra Yobee e le altre società del gruppo – Keyformat e InfluAction -, ci consente di rispondere in modo più mirato alle esigenze in ambito digitale dei nostri clienti. In particolare, Keyformat è una struttura creativa, molto attiva anche su community e social, gestita da Viviana Bottalico. Mentre, Fabrizio Tomei è CEO & Co-founder di InfluAction, società di influencer markeìting e talent agency.
Si tratta di tre attività diversificate che però lavorano in totale sinergia, negli stessi uffici, in cui operano una sessantina di persone. L’obiettivo è fornire e curare a 360 gradi tutto lo sviluppo o l’ottimizzazione degli asset digitali, dall’e-commerce ai social, fino alle campagne pubblicitarie. L’influencer è appannaggio di InfluAction e, tra gli ultimi progetti, segnalo Latam-Hola Italia: un’iniziativa internazionale il cui obiettivo èsostenere l’incoming del turismo italiano, che coinvolge 15 influencer esclusivi di area Latam e con oltre 15 milioni di follower aggregati, specializzati in tematiche e contenuti legati al mondo dei viaggi. Solo dai paesi di lingua spagnola si contano oltre 54 milioni di viaggiatori nel mondo, di questi oltre 5 milioni arrivano in Italia; a loro spieghiamo le bellezze del nostro Paese.
L’Italia ha un potenziale pazzesco, si pensi agli scavi archeologici, ma anche ai panorami, al food, alla storia. Altra grande opportunità è rappresentata dal far parlare i creator nei loro Paesi dei marchi italiani, e qui abbiamo veramente l’imbarazzo della scelta in ambito eno-gastronomico tra moda, apertivi, pasta… possiamo proporci ai brand che già esportano in quelle aree, per avviare campagne di comunicazione molto più efficaci. Un aneddoto è legato alla manager del progetto Latam-Hola Italia, la top traveler e influencer colombiana, Yuly Hernandez, quando durante una vacanza in Toscana ha visitato una piccola chiesa di Pietrasanta, che custodisce un’opera del pittore colombiano Fernando Botero e ha postato una foto suscitando l’interesse dei suoi follower dei paesi latini che, a centinaia, hanno inviato richieste di informazioni su come inserire nei loro itinerari italiani la destinazione Pietrasanta.
Da ciò si intuisce che basta un consiglio ben confezionato da un/una influencer, per trasformare una piccola cittadina in un punto di attrazione turistica internazionale, al di là delle mete italiane universalmente note, come Firenze, Roma o Venezia».
Con quali settori lavorate principalmente e quali di questi richiedono una cura particolare sul fronte digital?
«Siamo abbastanza trasversali e lavoriamo anche con i centri media. Dal punto di vista dei comparti, siamo cresciuti parecchio in ambito farmaceutico, grazie alla partnership con Matchpoint, parte di Unico e terzo distributore nazionale del farmaco. Lavoriamo molto bene in ambito automotive, cinema, intrattenimento, banche e assicurazioni, con enti e istituzioni. Sia Yobee sia KeyFormat partecipano a gare, con risvolti verticali. Può capitare di lavorare con clienti non diretti, magari legati ad agenzie più piccole, che non hanno una propria divisione media; un ambito in cui siamo molto bravi, considerato che incrementiamo anno su anno. Il nostro ‘segreto’ è garantire performance migliori in un mercato molto stressato».
Quali saranno i focus di quest’anno?
«Il nostro obiettivo dichiarato per il 2023 è crescere del 30%, ma sappiamo di poter addirittura fare di più, tanto che il traguardo potrebbe essere più elevato. Sicuramente qualcosa di molto sfidante, perché siamo in grado di intercettare in profondità alcune tipologie di richeste in forte crescita come l’influencer marketing, la produzione e distribuzione di contenuti, oltre allo sviluppo di progetti di più ampio respiro. Contemporaneamente, lavoriamo a un’integrazione sempre più sinergica, qualcosa che vada ben oltre il concetto di unit».
E le tendenze preponderanti nel 2023?
«L’influencer marketing, la produzione e la distribuzione di contenuti (qualitativi e mirati che tanto piacciono agli algoritmi di Google), l’offerta di servizi a valore aggiunto, per far crescere le audience e monetizzare ancora meglio. Da sempre, Yobee ha lo spirito giusto per gettare il cuore oltre l’ostacolo e, più probabilmente nel 2024, potrebbe guardare all’internazionalizzazione di alcune nostre attività a partire da un progetto come Latam-Hola Italia».
Come vi rapportate alla concorrenza?
«La industry del digitale negli anni si è molto complicata, richiede molte competenze e specializzazioni, nessuna struttura è in grado di coprire tutte le richieste che arrivano dal mercato. Noi siamo riusciti a costruire un gruppo dalla struttura snella, dalle giuste dimensioni: il nostro punto di forza sono i team verticali di specialisti, che ci permettono di rispondere alle esigenze dei clienti con servizi e soluzioni per la gestione delle campagne, realizzare siti, contenuti e tanto altro ancora. Abbiamo la capacità e le competenze per curare tanti aspetti sinergici. Nel corso del 2023 faremo un ulteriore passo sul fronte del networking delle nostre unit».